Storia

STORIA

La nostra Scuola è stata voluta e aperta nell’anno scolastico 1943-44, durante la seconda guerra mondiale, da Madre Speranza di Gesù Alhama, Fondatrice delle Ancelle dell’ Amore Misericordioso.
In questo quartiere Prenestino/Labicano (Torpignattara) erano, infatti, presenti tante bambine orfane o figlie di famiglie numerose ed economicamente disagiate e Madre Speranza era preoccupata dell’istruzione e della formazione delle bambine.
In vista del loro inserimento nella società, aveva già aperto nel 1936, in Via Casilina 222, un Internato e poi nel 1943 la Scuola Elementare autorizzata dall ‘Ispettorato scolastico della seconda Circoscrizione di Roma.

Nel settembre del 1970 si è aperta anche la Scuola Materna privata, autorizzata dall’Ispettorato scolastico della 2° Circoscrizione di Roma.
Il 10 ottobre 1957 la Scuola Elementare ha chiesto ed ottenuto dal Ministero della Pubblica Istruzione la Parifica e il 1° dicembre 2000 la Parità, mentre la Scuola Materna otteneva la Parità il 27 febbraio 2001. Attualmente, nonostante il calo demografico  l’onere economico difficile da sostenere da parte di numerose famiglie di bambini che frequentano la Scuola Materna, il tasso d’iscrizione è soddisfacente in quanto la Scuola “Amore Misericordioso” si distingue per i tratti della sua specifica identità.
Nell’a.s. 2000-2001 si è aperta la Sezione Primavera – Micro Asilo “Madre Speranza” dove, mentre si viene incontro alle esigenze di tante mamme impegnate nel lavoro, i bambini iniziano a fare esperienze ludiche e socializzanti positive.

Opuscolo Madre Speranza

Identità

 

La nostra Scuola si intitola all’Amore Misericordioso ed ha come finalità specifica l’accoglienza dei bambini in un clima di famiglia, fraterno, sereno e gioioso, condizione indispensabile per un processo di crescita e di sviluppo integrale di tutte le potenzialità dell’alunno. In questa Scuola, che vuole essere in continuità con la famiglia, gli ambienti, le iniziative, i comportamenti, gli interventi didattici ed educativi sono finalizzati ad esprimere il linguaggio della comunicazione che forma e prepara la persona alla vita.
La comunicazione, infatti, è costruita sull’amore, sull’attenzione e la comprensione dell’altro, sulla fiducia reciproca tra i membri della comunità educante e gli alunni, soggetti dell’ educazione.
Questo linguaggio, basato sull’amore che comprende in profondità, richiede un’adeguata professionalità e si traduce in accoglienza incondizionata, capacità di comprensione, condivisione e aiuto, e si avvale fondamentalmente del modello coinvolgente della figura dell’educatore. Trovandosi in questo determinato territorio, la scuola si radica nella sua storia e cultura, assumendone i problemi ed i bisogni e cercando, con la propria specificità, di dare ad essi un’adeguata risposta.